Stamattina
affronti i marciapiedi con sandali infradito, una minigonna jeans ed una
canottiera bianca che ti lascia scoperta la schiena. A scalare la tua mente
15.000 canzoni che risalgono i fili bianchi dell’I-Pod.
Chiavi
in mano entri nel parcheggio in riva al mare. Hai letto l’oroscopo, “Cambiamenti repentini ti regaleranno il
futuro”, fatto la doccia col tuo bagnoschiuma alle erbe e districato i nodi
dei lunghi capelli ora al vento. Eserciti la tua impegnata solitudine. Alla
ricerca della macchina.
Arrivi
dove credevi che fosse, ma lo spazio vuoto, non lascia scampo.
Si
sa, nei parcheggi è facile confondersi.
Giri
su te stessa, muovi lo sguardo oltre le decine di ruote e colori presenti a
quell’ora. Che stupida, eccola là.
Tra
voi, migliaia di canzoni risuonano vorticose.
Arrivi
che sai di esserti sbagliata. Di nuovo. Osservi il percorso fatto. Tutto
giusto. Aygo grigia, ma non riconosci
la targa né l’abitacolo.
Controlli
l’ora e l’impazienza gira le lancette.
Quello
che fai è raggiungere il posteggiatore che vende quotidiani a metà prezzo. “Al solito posto Lara, dove l’hai messa ieri
sera”.
Solo
che il parcheggio si dilata. Dopo mezz’ora sei rassegnata. Siedi tra anime di
latta provvisorie. Colorate, raccontano la vita di ognuno. Seggiolini per
bambini, secchielli che spuntano dal portabagagli, peluches infilati nei sedili, cicche sghembe nei posaceneri.
Nella
tua hai lasciato il tuo lavoro, qualche notte rubata con uomini amati da
lontano, amici sul sedile posteriore. Chilometri dentro al motore, libri che
allevano parole, fotografie familiari.
Hai
parcheggiato la tua vita in mezzo alle altre e non ricordi dove. Nei parcheggi
è facile confondersi. Si sa.
Quando
la scorgi capisci. Ferma al sole sulla riva, due bambini rimbalzano il pallone
contro l’abitacolo bruciato. I vetri infranti accolgono la sabbia molesta e gli
schiamazzi.
Quando
ti avvicini alla scatola raggrinzita neanche i sedili a salutarti. Il telaio
incornicia la sabbia rovente di mezzogiorno.
Sfiori
col dito i graffi rossi sul lunotto posteriore e comprendi che lì si è sparata
un colpo in bocca. La tua vita.
Scegli
il compromesso di una metropolitana, stamattina. Resta il tempo di cercare
qualcuno da rendere felice, farsi un paio di amici veri, pagare i conti e
ritirare il saldo scritto di fianco al “TOTALE”.
Stai
attenta però. E’ facile confondersi.